Natale con caratteristiche cinesi

La Repubblica Popolare Cinese è un Paese ateo – solo una piccola percentuale della popolazione è cristiana- ma il Natale, come la democrazia, è stato adottato e reinventato con caratteristiche cinesi.

Prima di diventare un evento di massa negli anni ’90, il Natale ha subito fortune altalenanti in Cina. Introdotto dai missionari occidentali tra il tardo Ottocento e l’inizio del Novecento, divenne popolare tra gli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, ed era celebrato sia dalle elites in contatto con il mondo occidentale che dalle comunità di convertiti. Dopo la vittoria del Partito Comunista nel 1949 il Natale divenne un “veleno occidentale” e fu messo da parte fino ai tardi anni ’80, quando la distensione con l’Occidente, le riforme economiche e il potenziale di mercato lo resero di nuovo appetibile. Oggi è una festa per giovani: nel 2011 si stimava che il 70% di quanti partecipano alla festa avessero meno di 38 anni.

A Natale si regalano mele

Alle origini di questo regalo c’è la traduzione della canzone Silent Night, in cinese ping ye, letteralmente “notte pacifica”, che ha una certa assonanza con pingguo, mela, che diventa un augurio di pace e serenità. Le mele sono decorate e incartate per l’occasione, e riportano messaggi di auguri.

Il Natale è una festa per gli innamorati

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi? Non proprio. La lettura tutta cinese del Natale è che è una festa per innamorati, un secondo San Valentino, e diventa l’occasione per gli innamorati di passare tempo assieme, scambiarsi regali e godersi una giornata speciale. I single non devono però sentirsi esclusi: anche chi non ha un* partner può visitare i mercatini, andare al villaggio di Babbo Natale o partecipare al SantaCon! di Pechino e passare una giornata in compagnia di amici e famiglia.

Saldi, saldi, saldi

Vuoi perché i regali piacciono a (quasi) tutti, vuoi perché è una festa per coppie, il Natale in Cina è diventato un’occasione per aumentare le vendite. Saldi e svendite per l’occasione sono sempre più diffusi e i negozi, piccoli e grandi, si addobbano a tema.

Babbo Natale suona il sassofono

In Cina Babbo Natale è rappresentato mentre suona il sassofono. Il motivo? Helen Gao, giornalista cinese, suggerisce che sia perché “Babbo Natale è occidentale, e lo è anche il sassofono, cosa in linea con l’immagine di babbo Natale, ed é anche uno strumento facile da trasportare con cui Babbo Natale può suonare ovunque. Sembrano ragioni sufficienti per metterli insieme“.

Inoltre Babbo Natale non è accompagnato dagli elfi ma dalle sue “sorelle”, giovani impiegate dei centri commerciali vestite a tema – gli elfi sono stati persi- e viaggia in gruppo con altri Babbi Natale.

I membri del partito non festeggiano il Natale

Nel dicembre 2017 il South China Morning Post pubblicò un articolo dove riportava la richiesta fatta ai membri della Lega Giovanile del Partito Comunista dell’Università della South China in Hunan di firmare un codice di condotta che chiedeva loro di non partecipare a festeggiamenti natalizi. Per quanto non confermato dall’università, l’ episodio non è isolato: nel Liaoning ai membri della Lega Giovanile della facoltà di Farmacia dell’università di Shenyang è stato proibito di organizzare o partecipare a festeggiamenti natalizi nel campus, e ai membri del Partito della città di Hengyang è fatto assoluto divieto di prendere parte a feste di Natale. Questi episodi si inseriscono nel più ampio dibattito sull’adozione di festività e usanze occidentali, che si teme possano “invadere” la Cina e conquistarla indirettamente, corrompendone lo spirito. Nel 2006, pochi giorni prima di Natale, una decina di dottorandi e professori della Qinghua University, una delle migliori università della Cina, firmarono una lettera in cui invitavano i cittadini cinesi ad opporsi al Natale, che “sta facendo alla Cina ciò che cento anni fa i missionari sognarono di fare senza riuscirci” e chiedevano loro di “approcciarsi al Natale con cautela e supportare la nostra cultura“.

Fuochi, mercatini e il villaggio di Babbo Natale

Ad Hong Kong e Macao ci sono due giorni di festività ufficiale per Natale, il 25 e il 26 dicembre, frutto dell’eredità rispettivamente britannica e portoghese. Qui mercatini, feste, e grandi venti sono popolari, e le più famose di tutte sono le celebrazioni natalizie del Disney World di Hong Kong, che includono anche i fuochi d’artificio. Proprio per la grande popolarità della festa e la voglia di partecipare ad una ricorrenza internazionale, mercatini e attività sono spuntati in tutta la Cina, e c’è persino un villaggio di Babbo Natale, il BeiJi Village, che si trova a Mohe, nel Nord del Paese. A Pechino, prima del covid, veniva organizzato il SantaCon!, l’evento di Natale in cui ci si traveste da Babbo Natale e si gira per la città, si cantano canzoni di Natale, si scambiano regali e si fa sedere degli sconosciuti in braccio a Babbo Natale che deciderà se sono sulla lista dei bupni o su quella dei cattivi.

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